Nell’anno in cui si è parlato tanto di Superlega, fa quasi tenerezza pensare alla favola del Vicenza nella Coppa delle Coppe 97-98. Erano gli anni in cui le italiane facevano incetta di coppe europee, in cui anche una realtà piccola come quella biancorossa arrivò alle porte di una finale continentale. Il sogno si concluse a Stamford Bridge, contro il poderoso Chelsea di Zola, Vialli, Leboeuf e Di Matteo: ma la cavalcata dei ragazzi di Guidolin appassionò tutta l’Italia calcistica.

La Coppa Italia dell’anno precedente

Il Vicenza aveva partecipato alla Coppa Uefa 78-79, grazie allo storico secondo posto in campionato nella stagione precedente (da neopromossa). L’avventura finì subito, il “Real” Vicenza cadde contro il Dukla Praga. Quello stesso anno arrivò anche la retrocessione, il ritorno in A avvenne 16 anni dopo, quando si cominciava a vociferare di internet e piattaforme come casinoonlineaams.com erano semplicemente inimmaginabili.

Quella squadra toccò la vetta nel 96-97: in finale di Coppa Italia venne sconfitto il Napoli (0-1 al San Paolo, 3-0 dopo i tempi supplementari al Menti) e in bacheca finì il trofeo più prestigioso nella storia del club veneto (ci sono anche 3 campionati di B e una Coppa Italia di C). Insomma, grazie a quel trionfo, il Vicenza di Guidolin si guadagnò l’accesso alla Coppa delle Coppe dell’anno successivo. Una competizione che sarebbe scomparsa poi l’anno dopo, con l’ultima edizione che venne vinta dalla Lazio (vittoria in finale contro il Maiorca).

I primi turni

Il sorteggio non sorrise ai biancorossi che, peraltro, in campionato stentavano. Al primo turno il Vicenza incrociò l’ostico Legia Varsavia: il 18 settembre ’97 il Menti festeggiava il ritorno in Europa ma la squadra non soffrì l’emozione. Il 2-0 finale firmato da Luiso e Ambrosetti durò fino al fischio finale. In Polonia, si soffrì: Kacprzak riaprì i giochi, nel finale Zauli spense gli ardori polacchi e regalò gli ottavi al Vicenza.

Molto più agevole il turno successivo: ai veneti toccò lo Shakhtar Donetsk, lontano anni luce dalla potenza continentale divenuta poi negli anni 2000. 3-1 in trasferta (doppietta di Luiso e sigillo di Beghetto), 2-1 in casa (ancora Luiso e Viviani, per gli ucraini a segno il futuro attaccante del Lecce Atelkin) e quarti conquistati tra la festa del popolo biancorosso.

La cavalcata assunse contorni trionfali nel turno successivo. L’urna riservò gli olandesi del Roda Kerkrade, travolti sia all’andata che al ritorno. In Olanda l’1-4 finale (doppietta di Luiso, Belotti e Zauli) rende il ritorno una formalità: 5-0 anche in casa (Luiso, Firmani, Mendez, Ambrosetti e Zauli) e il pubblico che sogna ad occhi aperti, il Vicenza è in semifinale di Coppa delle Coppe!

Urna sfavorevole

Chelsea, Stoccarda e Lokomotiv Mosca: queste le possibili avversarie in semifinale. Toccarono gli inglesi, si preparava una sfida che sulla carta non avrebbe dovuto avere storia. Invece…

Invece il 2 aprile del 1998 accade l’imponderabile: sotto una pioggia torrenziale, una magia di Zauli regala al 16’ il vantaggio al Vicenza. L’1-0 viene difeso strenuamente, ma c’è un pizzico di amarezza per qualche occasione di troppo sprecata in contropiede. Poco male, i ragazzi di Guidolin volano a Stamford Bridge consapevoli di poter fare la storia e quasi ci riescono.

Il ritorno si gioca il 16 aprile e poco dopo la mezz’ora ancora lui, Pasquale Luiso (divenuto poi capocannoniere della competizione con otto reti), porta in vantaggio i suoi con un bel diagonale su delizioso assist di Zauli. La spinta del pubblico inglese trascina il Chelsea di Vialli (player-manager) alla rimonta: tre minuti dopo il gol di Luiso, Poyet pareggia approfittando della respinta corta di Brivio. Ad inizio ripresa il cross perfetto di Vialli permette a Zola di insaccare di testa (sic!) e ad un quarto d’ora dalla fine una magia di Mark Hughes, glorioso centravanti gallese ex di Barcellona e Manchester United, regala il passaggio in finale al Chelsea. Che poi avrebbe vinto la coppa contro lo Stoccarda, grazie a Zola. Ma quella è un’altra storia, quella Coppa delle Coppe fu teatro di una delle più belle favole calcistiche di sempre.

Sezione: Focus / Data: Mar 19 ottobre 2021 alle 21:21
Autore: Stefano Pontoni
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